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Il I° maggio di chi sta lottando per riavere il proprio lavoro.La notte tra l'8 e il 9 dicembre 2011 ebbe inizio la protesta dei lavoratori dei treni notte.
Di Sara Mazzola Dall' 11 dicembre scorso è stato soppresso il servizio dei treni notte; questi mezzi di trasporto, muniti di cuccette, che collegavano sia la nostra penisola da nord a sud sia l' Italia settentrionale con il resto d' Europa hanno smesso di esistere. "Non sono riusciti a dividere l' Italia mediante la politica allora lo hanno fatto con i mezzi pubblici" dice un ragazzo che lavorava come personale di bordo su questi treni. Sono 800 i lavoratori che sono stati licenziati; tra questi ci sono i 152 della tratta Milano-sud Italia che in seguito ai licenziamenti hanno fatto del binario 21 di Stazione Centrale il quartier generale delle loro protesta.
"Il servizio garantiva il trasporto anche alle persone non più autosufficienti, persone che si recavano al nord per curarsi in strutture ospedaliere come il Gaslini ad esempio, e alle famiglie immigrate al nord che potevano tornare nel loro luogo d 'origine senza effettuare cambi e pagando una cifra sostenibile! mi spiegano i lavoratori. In effetti la solidarietà da parte della società civile, della gente comune, si è manifestata dalla prima notte di presidio, gli abitanti dei palazzi limitrofi alla stazione, i viaggiatori occasionali, i pendolari, molti si sono interessati alla causa firmando( attualmente si è arrivati a quota 7.000 firme) per il ripristino di questi treni che, come tengono a precisare i lavoratori, fornivano un “servizio pubblico”, di cui potevano usufruire anche i mano abbienti; le persone sposano la causa anche portando viveri ai ragazzi, a volte l' aiuto arriva da famiglie più in difficoltà di loro. Questo testimonia che la Torre Faro è diventata il simbolo di una lotta più estesa, l' emblema della lotta contro le ingiustizie, contro le discriminazione di tutti i tipi, contro i soprusi esercitati da parte dei più forti. Alcuni politici come Nichi Vendola, il sindaco di Milano Giuliano Pisapia, Bruno Ferrero (PCI) e altri personaggi si sono recati a fare visita ai lavoratori della torre; un aiuto concreto arriva dall' associazione di Gino Strada , i medici di Emergency monitorano lo stato di salute dei ragazzi della torre che hanno sopportato le intemperie dell'inverno, le temperature rigide, la neve, il vento e ora si preparano ad affrontare il clima estivo e il sole che riscalderà il ferro dell' impalcatura. L'indifferenza arriva invece dal Governo che non ha intenzione di aprire un tavolo di trattative a livello nazionale sulla questione. L' Assessore ai trasporti di Regione Lombardia, Raffaele Cattaneo, ha affermato che tale protesta è stata fatta al solo scopo di sventolare una bandiera ideologica, i ragazzi del binario 21 mi invitano a guardarmi intorno, a cercare simboli riconducibili a partiti politici o a movimenti, ma di tali simboli nemmeno l' ombra. Ci sono solo striscioni che rivendicano il diritto al lavoro, in perfetta sintonia con l'articolo 4 della Costituzione italiana; dalla torre scende uno striscione che recita così : in memoria di Placido Rizzotti. Egli fu Segretario della Camera di lavoro di Corleone, esponente del partito Socialista Italiano e sindacalista CGIL, rapito e ucciso dalla mafia nel marzo del 1948 ( il regista siciliano Pasquale Scimeca ha girato un film sulla vita di questo personaggio).
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