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Leo Alati

 

 

 

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La voce dei riformisti vercellesi

La politica ai tempi dei supermercati

C'erano una volta i negozi sotto casa, conoscevi i titolari, a volte anche da generazioni, la merce che vendevano. L'acquisto era anche l'occasione per socializzare. C'erano ma non ci sono più. Eliminati dall'avvento dei supermercati. E' sopravvissuto solo chi ha avuto l'accortezza di trasferire il proprio negozio all'interno del supermercato. Certo qualche nostalgico prova ancora coraggiosamente a resistere, ma lavorando in perdita, consumando il patrimonio accumulato in passato.
C'erano una volta i partiti: conoscevi chi li rappresentava, i loro programmi, c'erano le sezioni in cui partecipavi e socializzavi.

C'erano ma non ci sono più. Eliminati dai contenitori politici. I nomi cambiano, a volte di poco, ma contengono tutti un po' di tutto: comunisti, democristiani, socialisti, giustizialisti, liberali ecc.. La differenza è data solo dalla percentuale degli ingredienti.
Pannella, da vecchia volpe, ha chiesto di poter piazzare i radicali in ogni contenitore, come fa la Coca Cola. Supermercato il PD, il PDL, i centristi di Monti? Certo. Ma anche la lista Ingroia, con giustizialisti come Di Pietro, De Magistris, verdi, comunisti alla Diliberto, rifondatori comunisti come Ferrero, con ex socialisti, che sembrano diventati i prezzemolini della politica: li trovi dappertutto.
E Grillo? È quello che piazza la sua variegata merce davanti al supermercato, sperando di venderla parlando male di quella che offrono all'interno.

12 gennaio 2013

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