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Leo Alati

Psicosi furti: “No alla giustizia fai da te”

Parla il prefetto reggente dopo la caccia al ladro finita con il pensionato preso a sprangate

«Cittadini, non giustizieri». Nei giorni in cui oltre venti sindaci del Vercellese chiedono l’intervento dell’esercito per frenare l’emergenza furti in casa, il prefetto reggente Raffaella Attianese invita alla calma. E chiede di evitare la «giustizia fai da te» o gesti impulsivi come quelli del pensionato di Costanzana che due giorni fa ha sorpreso tre albanesi nella sua abitazione e li ha rincorsi nel cortile. Rimediando alcune sprangate sulla fronte, al setto nasale e alla spalla: «Se fossero stati armati saremmo qui a raccontare un’altra storia», dice Attianese, alle prese con la sua prima emergenza nel ruolo di prefetto, lasciato vuoto da Salvatore Malfi, trasferito a Salerno. 

 

«C’è massima attenzione da parte delle istituzioni», replica la rappresentante del governo a chi accusa le forze dell’ordine di scarsa presenza sul territorio. Attianese attinge alle tabelle e ai numeri dei bilanci: «Stiamo facendo il possibile per arginare il fenomeno - continua - e i risultati ci danno ragione». In occasione della riunione del Comitato di sicurezza e ordine pubblico di mercoledì scorso, a cui hanno partecipato 29 amministrazioni locali chiedendo l’intervento dell’esercito, il prefetto ha illustrato i dati relativi ai furti nel capoluogo e in provincia. Che paradossalmente raccontano una verità diversa da quella degli allarmi dei sindaci.  

 

L’anno scorso, rispetto al 2014, i casi di topi d’appartamento nel Vercellese sono diminuiti del 17%. I furti in generale del 6%, mentre a Vercelli le intrusioni in abitazione sono calate addirittura del 25%. Come deterrente, nell’ultimo periodo sono state quasi triplicate le pattuglie su strada tra le 19 e le 5, quella più delicata per questo tipo di reato, sia sotto forma di civette sia auto con colori istituzionali. E vengono continuamente organizzati incontri con la popolazione in cui i carabinieri spiegano come difendersi dai ladri.  

 

Ma i cittadini, poco rassicurati da cifre e statistiche, invocano a gran voce l’arrivo dell’esercito: l’escalation di ruberie, tentate rapine e furti vari nella Bassa c’è. E la psicosi di chi abita nei paesi più colpiti, da Pezzana a Caresana, da Stroppiana a Crescentino, si esprime negli appelli a organizzare ronde apparsi su Facebook, nei volontari che tolgono le pantofole e in piena notte si mettono in auto a sorvegliare gli accessi delle frazioni e nei toni da giustiziere in bocca anche a diversi amministratori.  

 

Sull’argomento Attianese tiene il profilo basso, ma lancia l’ennesimo appello: «Non è compito delle persone inseguire i ladri: segnalate la loro presenza alle forze di polizia, ma non mettetevi nei guai. La difesa non compete ai cittadini, ma a chi lo fa di professione. Stiamo mettendo in campo ogni mezzo a disposizione ma non bisogna fare gli eroi, perché le conseguenze possono essere estremamente gravi. I cittadini facciano i cittadini e segnalino ogni anomalia che vedono nei loro paesi».

Intervista di Liliana Milella pubblicata su Repubblica il 13 gennaio 2016

 

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