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Tav, la doppia faccia di Sel

Migliore, numero due dei vendoliani, sfilerà domani a Bussoleno. Ma il suo leader è invece favorevole all’alta velocità nella tratta Napoli-Bari, opera decisamente più invasiva e meno utile

Gennaro Migliore, numero due nazionale di Sinistra e Libertà, quindi a tutti gli effetti vice politico di Nichi Vendola, sarà domani a Bussoleno per dimostrare contro la linea Tav Torino-Lione, così come il capogruppo in Sala Rossa dello stesso partito Michele Curto (Marco Grimaldi, da sempre più dialogante nei confronti dell'alta velocità si asterrà dallo scendere in piazza). Ma se è nota la contrarietà all’opera transfrontaliera, desta qualche curiorisità il fatto che Sel è invece entusiasticamente a favore di un’altra linea ad alta velocità, cioè la Tav Napoli-Bari. Anche se questa infrastruttura, a quanto pare, risulterebbe molto più inutile e dannosa della Torino-Lione, almeno in base ai parametri che Sel e i No Tav in genere usano per bocciare la Torino-Lione.

 

Infatti, da Napoli a Bari esiste una linea storica pressoché inutilizzata, con uno scarsissimo traffico merci e passeggeri, i lavori richiesti sono molto costosi e tutti a carico dell’Italia (nel caso della Torino-Lione i costi sono almeno divisi con la Francia), tocca zone sismiche come l’Irpinia, attraversa zone molto instabili dal punto di vista geologico, con terreni simili a quelli della tragica frana di Sarno, è attaccabile dalla malavita organizzata, attraversando le terre dalla camorra e della Sacra corona unita. Non ultimo, il ritorno degli investimenti previsto è bassissimo e l’opera non produrrà mai ritorni positivi comparabili alla spesa richiesta.

 

Senonché questa opera sommamente inutile, costosa, rischiosa, sempre secondo i parametri No Tav, è considerata utile dal governatore della Puglia nonché leader nazionale di Sel e quindi è santificata da tutta la dirigenza del partito. A farla breve, secondo Vendola, la Tav che unisce casa mia al mondo è utile, quella che unisce le altre città al mondo no, è sacrificabile agli interessi della bassa bottega politica. Un esempio così sfacciato di incoerenza e di opportunismo farebbe ridere, non fosse che attraversa quella politica che tocca anche tutti noi.

Articolo di Enrico Curti pubblicato su Lo Spiffero venerdì 24 Febbraio 2012

(28 febbraio 2012)

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