Misura illogica, basta alibi qui
l'arte non è una priorità
L'ex sindaco di Venezia sull'idea
del governo di dichiarare i luoghi
d'arte "servizio pubblico
essenziale" per fronteggiare le
agitazioni sindacali e tutelare i
turisti: "Il danno di immagine non
lo causa una mattinata di assemblea
ma la scarsità di risorse per il
settore"
Come giudica
Massimo Cacciari l'idea del
governo di fronteggiare le
agitazioni sindacali che
ritardano l'apertura di un
luogo d'arte dichiarando
questo "servizio pubblico
essenziale"?
"Per prima cosa direi che un
bene culturale come il
Colosseo o come Pompei è
molto più che un servizio,
seppure pubblico ed
essenziale. Inoltre mi pare
del tutto illogico ricorrere
a una misura del genere ".
Perché illogico?
"Che cosa si pensa di
ottenere? Scioperi e
assemblee si svolgono anche
nelle scuole, nei trasporti
e negli ospedali. Vogliamo
sospendere i diritti
sindacali anche lì?".
Ma come intervenire
per evitare le scene viste
ieri a Roma o in luglio
davanti agli scavi di
Pompei?
"Si trovino altre maniere
per regolare meglio le
relazioni sindacali. Si
faccia anche appello alla
responsabilità delle sigle
sindacali. Si cerchi di
capire il perché delle
agitazioni. Ma provvedimenti
come quelli annunciati mi
paiono, ripeto, illogici, e
anche ridicoli oltre che
inefficaci".
Il ministro Dario
Franceschini e il premier
Matteo Renzi denunciano un
grave danno all'immagine
dell'Italia. Lei è
d'accordo?
"Sì. Ma vorrei chiedere a
Franceschini e a Renzi: che
cosa danneggia di più la
nostra immagine, il fatto
che per un paio d'ore alcune
migliaia di turisti sono
rimasti fuori dai cancelli
del Colosseo oppure il fatto
che non ci sono sufficienti
risorse e personale in
numero adeguato per
salvaguardare degnamente il
nostro patrimonio culturale?
Io non avrei dubbi su quali
siano i veri danni subiti".
Lei è stato sindaco
di Venezia, città d'arte per
eccellenza. Ha sperimentato
sulla sua pelle la riduzione
degli stanziamenti?
"Dire riduzione degli
stanziamenti è dire poco. La
verità è solo una: si
cercano alibi per
giustificare il fatto che la
salvaguardia del nostro
patrimonio non è per niente
una priorità".
Intertervista di Francesco
Erbani pubblicata su La Repubblica
del 19 settembre 2015 |