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Leo Alati

Predica il lavoro gratis (altrui) e la Camera gli dà 56 mila euro

Il guru M5s De Masi si fa pagare una ricerca dal gruppo Lui che teorizzava l'occupazione senza stipendio

«Lavorare gratis, lavorare tutti». Nel frattempo, in attesa di un futuro senza più disoccupazione né stipendio, farsi pagare e anche bene.

Presente ai lavori, oltre ai deputati grillini, anche Beppe Grillo, molto entusiasta della ricerca di De Masi: «Sono quasi commosso, per la prima volta si parla di futuro si eccitò il leader - Siamo davanti ad un grande cambiamento, scomparirà il lavoro da reddito». Insomma, «soldi ben spesi, per la prima volta nella storia italiana un professore universitario ha creato una ricerca sul futuro del mondo del lavoro nei prossimi vent'anni» rivendica l'onorevole M5s Manlio Di Stefano, capogruppo grillino nella commissione Esteri..

E non ci sarebbe niente di strano, se solo De Masi non avesse teorizzato la necessità, per i precari sottopagati e i disoccupati italiani, di «scompaginare la situazione offrendo gratuitamente la propria opera finché non ci sarà una redistribuzione dei carichi di lavoro». Ecco, il professore che suggerisce agli altri di non farsi pagare per trovare lavoro, non ci pensa neppure a offrire gratis il proprio, neppure per un evento istituzionale come un convengo promosso da un gruppo parlamentare.

Al contrario, oltre a farsi retribuire profumatamente, De Masi ci ha ricavato pure due libri («Lavorare gratis, lavorare tutti», e «Lavoro 2025») che riprendono gli stessi temi tirati fuori dalla ricerca, pagata con i fondi pubblici in dote ai grillini. E venduti anche quelli (15 euro circa), mica regalati.

Anche se, ad ascoltare le sue teorie, per creare nuovi lavori «bisogna redistribuire quelli che già esistono, serve che i lavoratori occupati e pagati cedano un po' di lavoro». Dunque, la sua ricerca doveva farla un professore disoccupato, un sociologo senza stipendio, non De Masi a cui il lavoro non è mai mancato. Negli anni scorsi, collezionista di poltrone all'ombra del Pds-Pd in Regione Campania: assessore, quindi presidente della Fondazione Ravello (nomina politica), poi all'Ente Parco del Cilento, poi un incarico di vertice nel Parco del Gran Sasso. Ora, finita la storia col Pd, è l'ideologo del M5s sul lavoro. A partire dal suo.

Articolo di Paolo Bracalini pubblicato su Il Giornale il 7 luglio 2017

 

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