Intervista all’esponente del Partito Socialista
Alati: «La Scuncio sindaco? Perché no?
La Venegoni? Macché, ormai è il passato»
Crescentino. (e.r) – “Sono stato invitato
alla serata Rotary perché ho tanti amici rotariani: a Cuneo,
Santhià, Vercelli e anche a Chivasso. Non sono un iscritto, ma a
quella conviviale in cui si parlava di amianto, asbestosi e
mesotelioma, siccome sono un medico specialista in oncologia
clinica, volevo esserci…”.
Leo Alati, medico di Crescentino, 27 anni
nell’amministrazione comunale – con ruoli di assessore,
consigliere, capogruppo di maggioranza e di opposizione – oggi
segretario provinciale del PSI a Vercelli, tiene a precisare
che, a fine novembre, alla serata rotariana ai Rolandini in cui
erano presenti anche il suo sindaco Fabrizio Greppi (Forza
Italia) e Livia Scuncio (segretario del circolo crescentinese
del PD) non s’è parlato di elezioni: né delle politiche di
primavera, né tantomeno delle amministrative del 2019.
“Ma quale patto delle lasagne al ragù…”,
inforca, sorridendo, e replicando alle suggestioni che c’erano
venute vedendoli lì al ristorante I Cacciatori dei Rolandini,
tutti e tre i big della politica crescentinese, seduti con le
gambe sotto i tavoli.
Allora Alati, a Crescentino si vota tra
due anni. Dagli anni Ottanta ad oggi non s’è perso un giro. Che
fa, si candida anche questa volta?
“È un po’ presto per parlarne. Diciamo che
io ho già dato, poi nella vita non si sa mai…”
Punta alle politiche della prossima
primavera?
(sorride) “Non punto a nulla. Sono a
disposizione del mio partito e sono un socialista convinto. Ho
63 anni a ancora del tempo per fare: credo che chi ha la fortuna
di stare bene di suo, deve avere il dovere morale di
interessarsi alle cose di tutti. Altrimenti si lascia il campo
libero a chi non sa amministrare, a chi persegue l’interesse
personale. Io sono nato in un campo profughi, in Calabria; mio
padre era bracciante agricolo. Oggi io sono un medico, mio
fratello ingegnere e mia sorella ingegnere anche lei. La società
deve poter dare un’opportunità a tutti. Oggi questo, purtroppo,
non è più possibile. Perché? Ecco, il mio essere socialista è
proprio questo. Volere il bene di tutti”.
Allora si candida…
“Non ho detto questo. Ho detto che continuo
ad impegnarmi come socialista e ambientalista. Punto. Sono
segretario provinciale del PSI: già questo è un bell’impegno”.
Com’è Crescentino oggi?
“Mi spiace dirlo, ma è una realtà depressa.
C’è troppa gente che vive con aiuti alimentari della Croce
Rossa. Con i giovani che non trovano lavoro, tanti pensionati,
la città che ha subito una metamorfosi. Chi veniva negli anni
Ottanta a Crescentino veniva qui per lavorare, che fosse la
Teksid o un’altra delle realtà produttive del territorio. Chi
viene adesso viene solo per trovare una casa. C’è stato un turn
over della popolazione molto accentuato. E c’è una povertà
diffusa”.
Il Comune può fare qualcosa?
“Greppi sta facendo quel che può. Ha una
grande sensibilità al problema, ha dato il buon esempio
rinunciando all’indennità di sindaco. Su di lui non posso che
esprimere un giudizio positivo, ma purtroppo ha una squadra
debole”.
Livia Scuncio sindaco le piacerebbe?
“Perché no. Ha una grande esperienza data
dagli anni di lavoro come segretario in comuni piccoli e grandi.
Oggi è in pensione. Ha tempo libero e farebbe bene a dedicarlo
agli altri. Francamente, non condivido tutte le critiche che
certa Crescentino le rivolge su internet. Lei è segretario di un
partito che sta all’opposizione; è normale che abbia un giudizio
critico verso l’Amministrazione comunale ed è un suo diritto
poterlo esprimere. Siamo, fino a prova contraria, un Paese
democratico”.
E Venegoni?
“Che dire… è il passato ormai. Non ho
apprezzato la confusione di ruoli che, quando lei era sindaco,
s’è creata per le domande di assunzione alla Mossi e Ghisolfi e
al Mercato. Che bisogno c’era di raccoglierle in Municipio? In
politica non conta solo la buona volontà: non l’ho mica
inventato io che le strade per l’inferno sono lastricate di
buone intenzioni…”
Con i 5 Stelle, invece, non ha molto
feeling.
(sorride) “Per niente. Mi sono tolto la
soddisfazione alle ultime elezioni a Crescentino di prendere più
voti di loro. In politica sono dei dilettanti allo sbaraglio:
condivido il pensiero di Berlusconi sul Movimento. Va bene
eliminare il malcontento, ma non inseguendo la pura e semplice
demagogia”.
Intervista pubblicata su La Voce il
29/12/2017
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