Responsabile

Leo Alati

Intervista a Emmanuele Baccinelli

Emmanuele Baccinelli si è formato al liceo artistico e al corso di fumetto tenuto da Daniele Statella all’Università Popolare di Vercelli. In seguito è rimasto al fianco del proprio insegnante, collaborando con lui a diversi progetti ed entrando nell’associazione Creative Comics.
Baccinelli accompagna Statella anche quando questi viene contattato da Andrea Cavaletto per entrare nello staff di disegnatori della sua serie per Edizioni Inkiostro Paranoid Boyd; poco dopo diventa disegnatore per Disney, esordendo in una storia sul mensile Paperinik Appgrade e approdando poche settimane fa sul settimanale Topolino.
Emmanuele Baccinelli ha disegnato la seconda parte di Paranoid Boyd #3, presentato in anteprima a Cartoomics 2016 (11-13 marzo 2016); per l’occasione gli abbiamo fatto qualche domanda sul suo lavoro.

 

Ciao Emmanuele, e grazie per averci concesso questa intervista.
Come sei stato reclutato tra le file dei disegnatori di Paranoid Boyd?
Ciao a tutti, e grazie a voi per l’intervista!
Sono entrato nel progetto grazie a Daniele Statella. Alcuni mesi fa Andrea Cavaletto si è rivolto a lui per la realizzazione di un capitolo di Paranoid Boyd e Daniele mi ha proposto di affiancarlo nei disegni, con l’apporto di Gian-Luca Spampinato alle chine.

Quali sono le tue esperienze, precedenti e contemporanee a Paranoid Boyd, nell’ambito del disegno?
 

Diciamo che finora, quasi sempre nell’ambito dell’associazione Creative Comics di Daniele Statella e Alessia di Giovanni, mi sono occupato un po’ di tutto, realizzando matite, inchiostrazioni, storyboard, locandine e illustrazioni per libri e sussidiari scolastici.
Nello specifico, in ambito fumettistico, ho avuto l’opportunità di realizzare una collaborazione nel numero 5 di Legion 75 (serie creata da Walter e Renato Riccio per Star Comics), un paio di albetti fuoriserie di Diabolik, due volumi per Q Press.
Dal 2015 lavoro per Disney/Panini. Ho esordito sul numero 36 della testata Paperinik Appgrade e attualmente sono al lavoro su varie storie per Topolino, un paio appena uscite e altre in attesa di pubblicazione.

Hai frequentato dei corsi professionali, per la tua formazione?
L’incontro con il maestro Daniele Statella (disegnatore di Dampyr per Sergio Bonelli Editore) ha gettato le basi per quella che poi pian piano è diventata una vera professione. Ho frequentato il suo corso di fumetto dell’Università Popolare di Vercelli parallelamente al Liceo Artistico, e poco per volta ho cominciato a collaborare con Daniele nella realizzazione dei progetti in cui era coinvolto: possiamo praticamente dire che mi ha preso “a bottega”.

Cosa ti ha attratto maggiormente di Paranoid Boyd?
Sicuramente la passione e l’entusiasmo con cui Andrea Cavaletto mi ha descritto la storia mi hanno catturato all’istante. Successivamente, la lettura della sceneggiatura definitiva mi ha confermato la bontà di un fumetto originale e coraggioso, dalle atmosfere oscure e perturbanti.

Quali influenze ti hanno contagiato per tratteggiare le atmosfere horror del fumetto?
Non ho avuto delle influenze in particolare, ma solitamente cerco d’ispirarmi a tutto ciò che può essermi utile, che si tratti di fumetti o opere di altro tipo, dipinti, film e serie TV (di cui sono un grande appassionato), e anche libri. Amo leggere storie fantastiche, bizzarre e dell’orrore, e credo siano state utili per entrare nel mood “paranoico” della storia.

Chi frequenta il forum del Papersera ha potuto ammirare il tuo tratto al servizio del disegno disneyano: che differenza di approccio applichi tra lo stile umoristico e quello realistico di Paranoid Boyd?
 

Nel corso degli anni ho avuto l’opportunità di lavorare a progetti sia in stile realistico che umoristico, oltre ai disegni disneyani che ho coltivato per passione… Ho cercato insomma di fare un po’ di tutto, per cui questo lavoro non è il primo che affronto in stile realistico. La differenza tra i due stili è evidente: in questo caso ho cercato di sporcare il più possibile il segno che negli ultimi mesi, al contrario, mi ero impegnato a “pulire” nelle tavole Disney.
È stato un periodo in questo senso decisamente “schizofrenico”, al mattino paperi e al pomeriggio mostri alla Lovecraft. Ma è il bello di questo lavoro!

È stato difficile far rivivere nel tuo segno personaggi rispettando il character design impostato da altri?
Direi che gli studi dei personaggi si sono rivelati utilissimi per riuscire ad essere fedele alle descrizioni delle sceneggiature, e ho cercato di rispettare i character design nel nostro capitolo per realizzare disegni con una certa coerenza di base con gli altri disegnatori.

Com’è funzionato il lavoro di coordinamento sulla serie, per quanto riguarda voi disegnatori? Vi siete confrontati tra di voi, siete stati in contatto, oppure ognuno ha realizzato il suo numero in autonomia?
Abbiamo utilizzato un gruppo privato di Facebook, dove sono stati condivisi tutti gli studi dei personaggi, degli ambienti e di altri oggetti e dettagli della storia. Tutti i disegnatori hanno lavorato in autonomia e con totale libertà creativa ma sempre cercando di mantenere la coerenza richiesta. Andrea ha supervisionato tutto tenendo i contatti con telefonate e mail di gruppo. Nel mio caso ho lavorato poi a stretto contatto con Daniele e Gian-Luca nella realizzazione delle tavole.

Su quale/i numero/i lavorerai?
Ho collaborato al capitolo 7, contenuto nel numero 3 di Paranoid Boyd (nello stesso albo sono compresi gli altri capitoli, realizzati dalle fenomenali matite di Piccioni, Delladio e Riccio), che si potrà trovare in anteprima a Cartoomics 2016 allo stand di Edizioni Inkiostro, insieme a tutte le novità della casa editrice di Rossano Piccioni.

Oltre che per Paranoid Boyd hai iniziato la tua collaborazione con Disney, essendo arrivato primo su 600 nel concorso indetto da Panini nel 2014 per trovare nuovi disegnatori. Ci vuoi raccontare qualcosa di questa esperienza e dei primi passi mossi in questo ambiente?
 

Sono da sempre un grande appassionato delle storie Disney: ho imparato a leggere sulle pagine di Topolino e da quel che ricordo ho sempre disegnato paperi e topi, per passione e nel tempo libero. Nell’estate del 2014 la Panini ha indetto un concorso per cercare nuovi disegnatori e ho deciso di partecipare. Dal momento in cui ho letto il bando a quello in cui ho inviato il materiale ho lavorato un mese esatto, per cercare di presentare dei disegni all’altezza. Dopo qualche tempo, quando ho ricevuto una telefonata di Luana Ballerani che mi comunicava che ero stato selezionato, non ci potevo davvero credere! Successivamente mi è stata affidata una breve sceneggiatura per una storia di prova, che ho presentato al colloquio avuto alla redazione di Topolino di Milano nel gennaio 2015. Il mese dopo ho poi ricevuto la prima storia ufficiale su cui lavorare, una breve con protagonista Paperoga che non è ancora stata pubblicata. Attualmente sono al lavoro sui disegni della nona storia che mi è stata affidata.

Oltre a Paranoid Boyd e a Topolino, ci sono altri progetti professionali in vista?
Mi auguro di poter continuare a lavorare a lungo in Disney/Panini e di cercare di migliorare sempre; sto studiando e mi sto impegnando per imparare il mestiere e per svolgerlo al meglio che posso, e ho l’opportunità enorme di poterlo fare lavorando sotto la supervisione della redazione. Continuo le collaborazioni con lo studio Creative Comics… e spero di poter in futuro allargare sempre più il campo di interessi e ambiti lavorativi.

Ringraziamo ancora Emmanuele Baccinelli per averci concesso questa intervista.

Intervista di Andrea Bramini e Paolo Garrone pubblicata su LO SPAZIO BIANCO l'11 marzo 2016

 

© 2012 La Risaia   La voce dei riformisti vercellesi

Webmaster & Design by Francesco Alati

Home