Le case di legno del Cnr: resistono ai terremoti più forti, sono belle e sostenibili ma in Italia ci credono in pochi
"Il sogno, per noi appassionati del legno,
è che questo materiale entri nella cultura tecnico-professionale e scientifica di tutti i progettisti italiani, così come lo
è in altri paesi del mondo": così il prof. Ario Ceccotti, direttore dell'Istituto per la Valorizzazione del Legno e delle Specie Arboree del Cnr, rende subito chiaro a tutti l'intento dell'attività che quotidianamente lo impegna.
Ma Ceccotti ci spiega che
"per tutti i materiali da costruzione, l'aggravio dei costi per ottenere una prestazione antisismica non
è indifferente. È necessario infatti aumentare le dimensioni delle sezioni di pilastri e travi, l'armatura in acciaio, oppure ricorrere a sistemi di isolamento alla base". Ed
è probabilmente per questo che, spesso e volentieri, i lavori non vengono fatti a norma: in nome del risparmio. Comunque deprecabile, visto e considerato che c'è in gioco la nostra vita, ma se c'è una soluzione sicura e anche economica perché non portarla avanti?
Il Cnr Invalsa ha realizzato il progetto Sofie proprio sulla nuova architettura del legno: è un progetto di ricerca sull'edilizia sostenibile condotto proprio dall'Istituto IVALSA del Consiglio Nazionale delle Ricerche con il sostegno della Provincia Autonoma di Trento. SOFIE ha lo scopo di definire le prestazioni e le potenzialità di un sistema per la costruzione di edifici a più piani, realizzato con struttura portante di legno trentino di qualità certificata e caratterizzato da elevate prestazioni meccaniche e basso consumo energetico, ottimi livelli di sicurezza al fuoco e al sisma, comfort acustico e durabilità nel tempo: il sistema X-LAM (pannelli lamellari di legno massiccio a strati incrociati). Nata in Germania meno di dieci anni fa, questa tecnica costruttiva si basa sull'utilizzo di pannelli lamellari di legno massiccio di spessore variabile dai 5 ai 30 cm realizzati incollando strati incrociati di tavole di spessore medio di 2 cm. I pannelli vengono tagliati a seconda delle esigenze architettoniche completi di aperture per porte, finestre e vani scala e in seguito issati e collegati tra loro in opera con angolari metallici, chiodi a rilievi tronco-conici e viti autoforanti. I pannelli sono realizzati interamente con legno proveniente dalle foreste della Valle di Fiemme e delle altre valli del Trentino.
Il prof. Ceccotti, poi, ci ha spiegato che
- purtroppo - proprio in Italia, dove quest'idea è nata grazie allo studio e alla dedizione degli esperti, il progetto viaggia in modo molto più lento rispetto ad altri Paesi, probabilmente a causa della mentalità degli italiani che non sono pronti a vivere in case costruite con il legno. Il legno, invece,
è molto più accettato all'estero: "pensate che in Canada e negli Stati Uniti d'America il 90% delle abitazioni
è di legno, e se qualcuno costruisce in muratura, tutti si sorprendono. In Giappone il 50% delle costruzioni
è di legno, e anche nell'Europa centro/settentrionale, dall'Austria alla Germania fino alla Scandinavia, l'uso del legno per gli edifici
è molto diffuso. In Italia invece no, bisogna vincere lo scetticismo della gente ma non solo, ad esempio nelle università non ci sono
- all'interno delle facoltà di ingegneria - corsi specifici sugli edifici in legno, eccezion fatta per due corsi di Trento e Firenze. Per il nostro progetto c'è grande entusiasmo nel mondo con molti consensi dal Giappone al nord America. Negli Stati Uniti la nostra costruzione ha un mercato di 5 milioni di metri cubi l'anno, invece in Europa soltanto di un milione di metri cubi. Tuttavia, seppur in modo più lento, le cose stanno migliorando anche in Italia e soprattutto in Trentino dove, in modo particolare nell'Alto Adige, questa tecnologia inizia ad essere usata, anche perché
è robusta, solida, di costruisce rapidamente e ha tutte le caratteristiche positive al punto di colpire la fantasia degli italiani, soprattutto quelli che hanno un'anima più ecologista in quanto una casa così non danneggia la natura. In Italia siamo più lenti per le innovazioni rispetto agli altri Paesi, ma a Trento stiamo costruendo la casa dello studente con questa tecnologia, ed
è alta 5 piani, addirittura a Milano stiamo facendo una serie di edifici importanti di cui alcuni alti fino a 8 piani". 30 agosto 2016 1 settembre 2016 |
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