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Leo Alati

Vent’anni fa l’ultimo sorriso del ”popolare Angiolino” Rossa

Una lunga militanza nel Psi, gli incarichi istituzionali e la grande umanità

Vent’anni fa, il 22 dicembre 1995, moriva Angelo Rossa, il «popolare Angiolino» della politica alessandrina. Un personaggio, il papà di Rita, che resta ancora nella memoria di molti quale esponente non tanto di un partito (il Psi, tranne la parentesi dello Psiup) quanto di un mondo politico all’epoca abbastanza vituperato (erano gli anni di Mani Pulite), ma che alla luce di quanto accaduto poi suscita oggi qualche nostalgia. Il senatore Federico Fornaro ne ha stilato un ricordo.  

 

Dall’Alleanza contadina alla Camera del Lavoro

«Angiolino è stato una delle personalità più rappresentative della politica e della sinistra alessandrina del secondo dopoguerra. Nato a Tortona il 2 giugno 1932, si avvicinò da ragazzo al Partito socialista, operando dal 1956 al 1963 nell’Alleanza contadina e successivamente nella segreteria della Camera del lavoro di Alessandria. Militante della corrente di sinistra del Psi, nel gennaio 1964 partecipò, non condividendo l’ingresso dei socialisti nel primo governo organico di centro-sinistra, alla scissione che darà vita al Psiup, in cui militerà fino al suo scioglimento, nel 1972, allorquando sceglierà di ritornare nella vecchia casa socialista».  

 

Dalla Provincia all vertice del consiglio regionale

«Oltre ad essere un dirigente politico particolarmente attento al rapporto con militanti, iscritti ed elettori, nel solco di una tradizione “popolare” del socialismo italiano che ebbe tra i suoi maggiori esponenti Sandro Pertini, Pietro Nenni e Giuseppe Romita, Angelo Rossa fu uomo delle istituzioni. Eletto per la prima volta in Consiglio provinciale nel 1970, ne divenne Presidente nel 1982, per poi passare al Consiglio regionale del Piemonte, in cui fu eletto per la prima volta nel 1985. Nel 1988 fu eletto Presidente del Consiglio regionale, carica che ricoprì fino al 1990. Rieletto nel 1990 consigliere regionale, ricoprì l’incarico di capogruppo del Psi e dal 1994 al 1995 fu assessore regionale all’assistenza. Rossa sfiorò, per poche centinaia di voti, anche l’elezione a senatore nelle elezioni del 1979, nel collegio Alessandria-Tortona». 

 

L’auto blu? Grazie, ma viaggio in treno

Da rappresentante delle istituzioni, è ricordato per il suo impegno quotidiano e costante e per la sua straordinaria sobrietà che mise in imbarazzo il cerimoniale del Consiglio regionale quando, all’indomani della sua elezione a Presidente, alla domanda sull’orario in cui l’autista avrebbe dovuto andarlo a prendere sotto casa per portarlo a Torino, rispose con un sorriso: “Grazie, ma ho sempre preso il treno per recarmi ogni mattina in Consiglio regionale e continuerò a farlo”. Con il suo basco nero, ha attraversato in lungo e in largo la provincia di Alessandria, con una passione politica e con un amore per il nostro territorio, che uniti alla sua onestà e alla sua sobrietà, lo fanno ancora ricordare con simpatia e affetto anche dagli avversari, a venti anni di distanza dalla sua prematura scomparsa. Tanto era orgoglioso delle sue radici socialiste, quanto Angelo Rossa fu sempre animato da uno spirito unitario nel complesso rapporto amministrativo e politico tra Psi e Pci: un politico d’altri tempi a cui guardare con grande rispetto e anche come fonte di esempio per l’oggi».

Articolo pubblicato su La Stampa il 22 dicembre 2015

 

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