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INTINI: L'INTERVISTA DI D'ALEMA A MICHNIK CONDIVISIBILE PER IL FUTURO MENO PER IL PASSATO

Per Ugo Intini, storico dirigente del Psi e già direttore dell'Avanti!, che interviene oggi a commento dell'intervista rilasciata da Massimo D'Alema lo scorso 1 febbraio all'ex dissidente polacco Adam Michnik: "Massimo D’Alema è sempre stato uno dei pochi leader che non seguono i luoghi comuni del momento e che ragionano politicamente. La sua intervista è sostanzialmente condivisibile per quanto riguarda il futuro (non per nulla combattiamo la stessa battaglia elettorale). Per quanto riguarda il passato - osserva Intini - ci sono considerazioni giuste e anche generose, come il riferimento alla storia socialista che definisce “gloriosa”. Altre molto discutibili. Non è vero - puntualizza l'esponente socialista -  che il Psi aveva il 10 per cento ed è pertanto sempre stato succube della Dc. Il Psi è giunto come si sa molto oltre, è stato raramente subalterno e certo non durante la segreteria di Craxi, accusata se mai del contrario. Certo - osserva ancora Intini - il Psi sarebbe stato più efficace nello spingere a sinistra l’equilibrio dei governi con la Dc se non fosse stato indebolito prima dalla scissione dello Psiup nel 1964 (di cui fu tra l’altro protagonista proprio quel Vittorio Foa posto da D’Alema nel suo Pantheon personale). E se non fosse stato indebolito poi, negli anni ’70 e ’80, dalle intese di potere in chiave anti socialista tra il Pci e una parte della Dc.
Nonostante tutto ciò - a giudizio di Intini -  il Psi al governo fece, specialmente nel primo centro sinistra Moro-Nenni, riforme tanto “di sinistra” da essere oggi impensabili e improponibili persino da Vendola. Tralascio la parziale difesa che D’Alema fa di Togliatti: argomento di una polemica tra noi vecchia ormai di venticinque anni.  Infine, è vero che il Pci condannò al momento l’intervento sovietico a Praga, ma non ne trasse mai le conseguenze e dopo l’episodico “distinguo”  continuò imperterrito il suo sostegno a Mosca.
A proposito della Cecoslovacchia d’altronde - aggiunge Intini - è uscito in questi giorni il libro di uno studioso ceco, Francis D. Raska, in materia molto preciso, al quale ho contribuito con i miei ricordi: “The long road to victory. A History of Czechoslovak exile organisations”. Bisogna dire la verità. Il Partito Socialista è stato l’unico in Italia a lottare per la libertà in tutto il mondo, senza paraocchi: contro le tirannie autoritarie di destra e contro quelle comuniste. Dall’Ungheria alla Spagna di Franco (vista con indulgenza dai democristiani e dalla Chiesa). Dalla Polonia al Cile.
Adam Michnik - conclude Intini - questo lo sa.

3 febbraio 2013

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