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Leo Alati

Le enclave di Ceuta e Melilla

di Sara Mazzola
 

Ceuta e Melilla sono due città spagnole situate nel territorio marocchino, nel 1995 le due città acquisirono lo Status di Città Autonome ma il governo centrale di Madrid ha ancora potere decisionale su svariate questioni che riguardano queste zone. Nelle enclave di Ceuta e Melilla al fine di contrastare l’immigrazione illegale sono state costruite barriere alte sei metri; persone provenienti dall’Africa Subsahariana e dal Maghreb cercano di scavalcare questi muri e provano ad oltrepassare il Mediterraneo per raggiungere la Spagna. I migranti che cominciano il loro viaggio partendo dall’Africa Subsahariana attraversano il deserto a piedi e quando arrivano in Marocco cercano riparo in accampamenti di fortuna. Nel 1992 il governo spagnolo e quello marocchino cominciarono a collaborare per ridurre i numeri dell’immigrazione clandestina, riguardo a questo tema nel corso degli anni sono stati siglati diversi accordi tra i due stati. Le zone di frontiera di Ceuta e Melilla sono controllate dalla Guardia Civil spagnola e dalla polizia marocchina; inoltre al fine di intercettare sbarchi illegali di merci e persone sulle sue coste la Spagna ha dato vita a SIVE, si tratta di un sistema di controllo che opera nella zona di mare tra la Spagna e le coste africane. SIVE si avvale di radar e telecamere ad infrarossi per avvistare le navi in transito nel Mediterraneo.

 

Qui come in altre parti del mondo una problematica molto discussa è l’individuazione di coloro che hanno i requisiti per richiedere asilo. Solo nel corso del 2016 circa1,2 milioni di persone provenienti da diverse parti del mondo hanno presentato per la prima volta domanda di asilo in Europa. Può ottenere lo status di rifugiato un perseguitato che non gode di tutela e protezione da parte delle istituzioni del paese in cui risiede. In molte zone dell’Africa e dell’Asia le persecuzioni inflitte ad una persona o ad un gruppo di persone sono il risultato di intolleranze di vario genere che racchiudono in sé dinamiche politiche, etniche e religiose. Inoltre come è accaduto e continua ad accadere nel corso della storia dell’umanità la situazione si complica se il soggetto perseguitato è di sesso femminile, dove non ci sono leggi e autorità che tutelano le donne il rischio di stupri, infibulazioni e altri tipi di violenza di genere aumenta.

Nella zona di frontiera posta tra Spagna e Marocco come in altri luoghi di confine i migranti spesso perdono la vita. E’ quello che è accaduto nella notte del 5 febbraio 2014: quindici migranti affogarono vicino alle coste del Marocco, complice l’ipotermia e i proiettili di gomma sparati della Guardia Civil. Vennero indicati come responsabili sedici agenti della Guardia Civil ma in seguito il Tribunale di Ceuta decise di archiviare il procedimento, secondo il Tribunale i sedici agenti avevano agito per portare a termine il compito che gli era stato assegnato, cioè impedire l’entrata di clandestini nello Stato spagnolo. Il Tribunale di Cadice, da cui dipende l’ufficio giudiziario di Ceuta, ha, però, recentemente deciso di riaprire il caso affermando che in passato ci sono state alcune lacune nell’inchiesta.

 

I rischi affrontati dai migranti che cercano di raggiungere l’Europa è uno dei temi trattati nel documentario danese intitolato Les sauteurs; uno sguardo sulla vita di migranti che vivono in un accampamento posto vicino a Melilla. Le riprese del documentario sono state affidate ad Abou Bakar, un ragazzo originario del Mali che sogna un futuro in Europa. Oltre alla quotidianità di migranti giovani e sognatori la pellicola racconta anche episodi drammatici come il decesso di un amico di Abou, il ragazzo morì mentre stava provando ad entrare nel territorio di Melilla.

Le frontiere che dividono Ceuta e Melilla dal resto dell’Africa continuano ad essere teatro di scontri tra migranti e polizia, in questo scenario spesso le ONG hanno denunciato violazioni dei diritti umani da parte delle autorità spagnole e marocchine. La difficile situazione che interessa le due enclave spagnole è un argomento che non compare spesso sui quotidiani italiani, nel nostro paese le notizie che riguardano l’immigrazione si concentrano sulla rotta che dalla Libia porta alle coste del sud Italia.

27/8/2017

 

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