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Al-Battista…

Pensate un po’ voi se questi qui vincessero le elezioni. Il grillino Di Battista scrive testualmente: “Se a bombardare il mio villaggio è un aereo telecomandato a distanza io ho una sola strada per difendermi a parte le tecniche nonviolente che sono le migliori: caricarmi di esplosivo e farmi saltare in aria in una metropolitana”. Poi il tanto decantato grillino arriva a definire la strage delle Due torri una “panacea del grande capitale” e via amenità inquietanti di questo tipo. Immaginiamo per un momento il governo dei Cinque stelle. E lasciamo perdere per un attimo il conato di vomito che queste dichiarazioni producono in chi ha perso un figlio, un parente, un amico a Parigi crivellato dai colpi in testa di questi barbari fanatici assassini. In chi è pronto a battersi per difendere la nostra libertà di infedeli. Di Battista è il numero due, dopo Di Maio, del movimento e sarà quasi sicuramente ministro. Forse degli Esteri. Pensate all’Italia pentastellata che si presenta con queste posizioni al vertice europeo o a quello della Nato o all’Onu. Che Dio ce la mandi buona e ci risparmi anche questo scempio. Trovarsi alleati di Al Bagdadi è una sorte che vorremmo risparmiare a noi, ai nostri figli, all’Italia.

Articolo di Mauro Del Bue pubblicato su Avanti! il 16 novembre 2015

(17 novembre 2015)

 

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